Amedeo Modigliani in due minuti d’arte

Amedeo Modigliani in due minuti d’arte

– ARTISTI –

Amedeo Modigliani in due minuti d’ arte

Ci sono vite che sembrano venute fuori da un romanzo, in cui il genio, la follia, la passione, la malinconia e la malattia compongono una melodia immortale, come La bohéme di Puccini.Ecco: la vita di Amedeo Modigliani somiglia a quest’opera teatrale.
Lui è bello, dotato di grande talento ma molto povero in una Parigi ricca di grandi artisti e di notti da vivere senza un soldo ma con passione, tra grandi bevute, amicizie profonde e belle donne.
È per questo suo modo di intendere la vita che molti amano Modigliani ma non è questo ciò che lo ha reso immortale. Mi piace ricordare il grande Modì per i suoi ritratti languidi, per il modo con cui è riuscito a cogliere la bellezza rendendola immortale, per quegli “occhi a cui ha tolto l’età”.
1. Amedeo Modigliani (1884-1920), soprannominato “Modì” o “Dedo” è uno dei più importanti artisti italiani del Novecento. Pittore e scultore, Modigliani è considerato l’icona dell’artista romantico e maledetto: bello, geniale, povero e passionale.
2. Cuore grande e corpo fragile: Modigliani non ha mai goduto di buona salute. A 14 anni contrae una febbre tifoide e due anni dopo si ammala di una forma grave di tubercolosi che condiziona tutta la sua vita costringendolo nel 1914 (circa) ad abbandonare la scultura per evitare di respirare le polveri scaturite dal processo di lavorazione.
Amedeo Modigliani, Ritratto di Picasso, 1915
3. Modigliani nasce in Italia, a Livorno ma già a ventidue anni (nel 1906) si trasferisce a Parigi per vivere in una comune di artisti situata nel quartiere di Montmartre, all’epoca cuore pulsante delle avanguardie grazie ad artisti come Picasso, Matisse, Utrillo, Diego Rivera.
4. Molti hanno descritto Modigliani come una ragazzo timido e silenzioso ma al contempo impulsivo, capace di diventare aggressivo per motivi apparentemente futili.
È nota la sua passione per l’alcol e le donne ma gli amici lo ricordano soprattutto come una persona con un grande temperamento che lo porta a compiere azioni di eclatante generosità e coraggio o atti biasimevoli come le chiassose liti ubriache con l’amico e pittore Utrillo, che spesso costringevano i gestori dei caffè di Montparnasse a cacciarli in strada.5. La prima mostra di Modigliani nel 1917 dura poche ore, il capo della polizia di Parigi, scandalizzato dai celebri nudi distesi ritratti dall’artista decide di farla chiudere per oscenità.
6. I colli lunghi e flessuosi, gli occhi sottili che osservano l’infinito, le mani sul grembo, in attesa. I ritratti di Modigliani colpiscono per la capacità di catturare con pochi semplici tratti l’essenza dei suoi soggetti, arricchendola di un’eleganza senza tempo. Pare che Modì impiegasse molto poco ad eseguirli: due, tre sedute di posa al massimo.
7. Modigliani muore a soli 36 anni a causa di una meningite tubercolotica. Lo trovano agonizzante nel letto i suoi vicini di casa, aggrappato a Jeanne Hébuterne, la giovane moglie al nono mese di gravidanza. Le sue spoglie vengono sepolte al cimitero parigino di Père Lachaise. I compagni fanno una colletta per pagargli le esequie
8. Alla notizia della morte dell’amato, Jeanne si suicida lanciandosi nel vuoto, uccidendo sé stessa e il figlio che porta in grembo. I genitori di Jeanne, che non hanno mai approvato la relazione con il controverso Modigliani, la fanno seppellire nel cimitero parigino di Bagneux, solo nel 1930 i suoi resti vengono riavvicinati a quelli dell’amato, custoditi nel cimitero parigino di Pére Lachaise. Il suo epitaffio recita: “Devota compagna sino all’estremo sacrifizio”.
ps: Ho raccontato l’intera storia di amore tra Jeanne e Modì in questo articolo.
9. Alla vita di Modigliani sono dedicati numerosi film, come lo sceneggiato Modì, prodotto dalla Rai nel 1990 e I colori dell’anima – Modigliani, film del 2005 con Andy Garcia nelle vesti dell’artista (in cui la storia dell’artista appare però molto romanzata). Alla vita di Modigliani è dedicato anche un album di Vinicio Capossela: Modì e un libro di Corrado Augias.
10. Anche dopo la sua morte Modigliani fa parlare di sé: suscita scalpore infatti nel 1984 il caso delle false teste di Modigliani, sculture ritrovate nel Fosso Reale dove, secondo la leggenda, l’artista le avrebbe lanciate perché criticate da alcuni amici artisti. Molti critici si affrettarono ad esaltare la bellezza di quelle opere che poi si rivelarono dei falsi clamorosi. Il cantautore Caparezza parla di questa vicenda in una delle sue ultime canzoni: Teste di Modì.